Nel 1982 era stato il Camerun, rischiando di eliminarci nella fase a gironi, a farci capire che il calcio africano era in crescita e che le nazionali di quel continente non erano più comodi materassi con cui allenarsi e magari fare giocare qualche seconda linea per fare rifiatare i titolari. Nel 1986 il Marocco confermo ciò, con la sua difesa di ferro, capace di subire solo due gol in quattro partite, qualificandosi per gli ottavi, dove furono eliminati a tre minuti dalla fine della partita dalla Germania Ovest, grazie a una rete di Lothar Mattaeus. L'undici marocchino aveva tra i pali il mitico Zaki, che vinse quell'anno il pallone d'oro africano, andando a giocare poi in spagna nel Maiorca; in difesa Khalifa, Bouyahyaoui, El Biaz e Lamriss in linea; a centro campo Bouderbala, Dolmy, Timouni e El Haddaoui e in attacco Krimau e Khairi.
Dal punto di vista tecnico abbiamo a che fare con una realizzazione imprecisa, visto che la maglia somiglia poco a quella originale, mentre sul portiere hanno dimenticato le strisce Adidas sulle maniche, altrimenti sarebbe perfetto. Finalmente una giusta accoppiata base inner, con l'outer rosso e l'interno verde, a rispettare la giusta distribuzione dei colori sul completo dei calciatori.
Utilizzi alternativi? Purtroppo non mi sono documentato a dovere, ma non credo siano molti anche a causa del colore "caffellatte" degli omini, che esclude di fatto tutte le squadre europee.
La settimana prossima sarà il turno dell'Ucraina del 2006, che l'Italia fermò nei quarti. Probabilmente qui dovrete aspettare un po', perché la settimana prossima sarò in vacanza. Tranquilli! Appena rientrato aggiornerò subito il blog. ;)
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