martedì 7 giugno 2011

2° Torneo di Subbuteo "Città di Ferrara"

Ho avuto il piacere di partecipare nella terza settimana di maggio allo splendido torneo organizzato da Nicola "Delez" Deleonardis (autore del libro "Subbuteo... o son desto?) nella bellissima Ferrara, che ho raggiunto approfittando dell'ospitalità di alcuni parenti residenti da anni nella cittadina.

In una meravigliosa cornice offerta dal Chiostro di San Paolo nel pieno centro storico, si sono affrontati ben 48 appassionati, compreso il sottoscritto, in una manifestazione con gironi all'italiana e partite a eliminazione diretta, giocate con tempi di 10 minuti (tempo che ritengo più adatto a una partita rispetto ai 15 minuti del calcio da tavolo) e tiri piazzati in caso di parità, nelle fasi finali della competizione.

Personalmente non sono andato oltre il primo turno del torneo di consolazione, uscendo ultimo al girone iniziale, ma mi consolo per aver subito solo due gol in quattro partite (ne avessi fatto uno... :P) e per aver giocato con persone rispettose dell'avversario e consce di trovarsi in una cornice dove il divertimento veniva prima della vittoria sul campo. Saluto il grande (in tutti i sensi) Ernesto "Dragone67" Russolillo, che non vedevo da anni. :D

Ottima l'idea di fornire le squadre direttamente al momento dell'iscrizione, tramite sorteggio, cosa che ha permesso a tutti di giocare con lo stesso tipo di materiale (Top Spin), in modo da non acquisire alcun vantaggio tecnico, al di fuori dell'abilità tecnica di ciascuno.

A me è toccata una squadra adatta alle mie capacità, visto che ho portato sui tappeti lo Shrewsbury Town, men che mediocre formazione inglese che milita oggi nella quarta divisione e che nel catalogo Subbuteo aveva la ref. 184, fedelmente replicata nella bellissima confezione completa di portierino e miniatura in più come riserva. Di Top Spin ho già parlato in un precedente articolo di questo blog. Qui accanto vi mostro alcune miniature della mia squadra (portierino, giocatore, portiere), realizzate rispettando a pieno il "Kent style".

E' stata una bellissima esperienza, che spero di replicare in futuro, certo che sarà difficile (ma spero non impossibile) trovare un organizzazione e una dedizione come quella vista nella città estense.

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